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SpritzAut - Brindiamo all’inclusione

Il 2 aprile 2023 ci siamo lasciati con una promessa. Chiunque sia stato presente all’evento con Daniele Mencarelli, che nella cornice del castello di Minturno ha dialogato con noi sul suo romanzo “Fame d’aria”, quella promessa l’ha fatta prima di tutto a se stesso. 

Mencarelli, quella sera, fu deflagrante: quel tanto di politicamente scorretto che fece sentire tutti un po’ scomodi nelle nostre confortevoli coscienze. Ha saputo parlare con schiettezza al cuore di ognuno. 

Nella giornata mondiale di consapevolezza sull’autismo c’è stato chi, in quella sala, ha trovato le parole che definiscono la propria sofferenza, ma anche chi di quelle definizioni non sospettava l’esistenza, e gli si è spalancato un mondo che non immaginava esistesse.

1 bambino su 54 in Italia nasce con la sindrome dello spettro autistico. Tutti noi abbiamo un parente stretto, un nipote, un cugino, un compagno di classe, magari un collega, che ha una diagnosi che lo stigmatizza nella società. L’autismo è questo: un disturbo del neurosviluppo che compromette l’area sociale. Le diagnosi aumentano e non possiamo fare finta di niente. Ci riguardano. Ciascuno di noi deve trovare una chiave per una relazione che sarà fuori dalle consuete righe.  

Non basta che ci raccontiamo la favola dell’accoglienza, che il più delle volte diventa indifferenza. Dobbiamo saper parlare ai nostri figli, nipoti, amici e colleghi diversi in maniera diversa.

E se loro, i neurodiversi, si preparano ogni giorno con ore di terapie cognitivo comportamentali, terapie occupazionali, psicomotricità, logopedie e laboratori di ogni tipo per somigliare un po’ più a noi, i tipici, allora anche noi dobbiamo fare un tentativo per avvicinarci ai loro tempi e modi. 

È questo che vuol dire inclusione. Vuol dire sapere che tuo figlio, tuo nipote, il tuo amico, il tuo collega non ti guarderà negli occhi, non vorrà sorridere con te nelle foto; vuol dire che il tono della tua voce dovrà essere controllato e che alla festa di compleanno non potrai esagerare con il volume della musica, e che invece che ad una partita di calcio potrai invitarlo a bere una birra. 

Spritz aut è questo: l’opportunità di conoscere una diversità, la differenza che fa una diagnosi nella gestione della quotidianità. Il lavoro svolto dai ragazzi di LiberAutismo al banco degli aperitivi rappresenta uno scenario possibile del loro futuro, ma anche del nostro. 

Abbiamo un’occasione per mantenere parte della promessa che ci siamo fatti il 2 aprile.

Ci sarà lo spritz, ci sarà la musica, ci saranno le luci, le risate, le chiacchiere, eppure tutto avrà il sapore dell’atipicità, una serata diversamente effervescente.

Ci vediamo al Tortuga, per brindare all’inclusione, alle promesse e al futuro.

Gabriella D’Ippolito

Locandina dettagli evento3
 

 

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